Cromo esavalente
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Cromo esavalente nelle pelli: cos’è e quali sono i rischi

Quando si ha a che fare con il trattamento del pellame, si sente spesso parlare di cromo. Metallo durissimo, impiegato nelle leghe di acciai inossidabili, esso è impiegato come rivestimento protettivo delle superfici metalliche (e, non a caso, prende il nome di cromatura) le quali, in questo modo, acquistano splendore e resistenza alla corrosione. Eppure, quando si parla di cromo nel settore della vendita del pellame, non si fa stretto riferimento a questo materiale: il vero problema, insito soprattutto nella concia delle pelli, è infatti rappresentato dal cromo esavalente, che altro non è che il cromo in qualsiasi composto chimico che contiene l’elemento nello stato di ossidazione +6. E tale forma esavalente “sulla base di evidenze sperimentali ed epidemiologiche è stata classificata dalla IARC come cancerogena per l’uomo (classe I)”. 

Ma non precipitiamo le cose e andiamo per gradi. In questo articolo, infatti, vedremo insieme diversi topic: risponderemo assieme alla domanda “cromo esavalente dove si trova?”, vedremo insieme i temi di cromo esavalente e normativa, cromo esavalente e limiti di legge e capiremo insieme se e come i livelli di cromo esavalente cancerogeno possono essere monitorati, per non causare danni a chi lo usa. Iniziamo!

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Cromo esavalente: cos’è

Come abbiamo avuto modo di accennare, il cromo da solo non è una sostanza pericolosa o inquinante, in quanto si tratta di un “elemento di transizione” che si può trovare nell’ambiente in tre forme stabili: cromo metallico, cromo trivalente e cromo esavalente, appunto. Mentre la prima è considerata una forma necessaria per il corretto metabolismo del corpo umano, la seconda e la terza hanno un grado di tossicità molto maggiore. 

Paio di scarpe in pelle nera con lacci fini e cintura di pelle marrone con fibbia cromata arrotolata su una boccetta blu di profumo. La concia delle pelli è veicolo di cromo esavalente. 

Cromo esavalente: dove si trova

Il cromo esavalente è principalmente utilizzato nelle concerie o nelle industrie che si occupano di lavorazione di metalli, saldature in acciaio inossidabile, produzione di cromati e della manifattura di pigmenti di cromo. Ecco perché, molto spesso, si sente parlare di cromo esavalente nelle scarpe: qui, infatti, il processo di fabbricazione di questo accessorio è molto lungo e quello, iniziale, della concia delle pelli è fra i più complessi. Il pellame grezzo, infatti, viene trasformato in vari tipi differenti di cuoio per mezzo di una serie di processi chimici e meccanici in grado di conferire al materiale alcune delle sue caratteristiche fondamentali: morbidezza o spessore sono, di fatto, dovuti all’impiego del cromo durante la concia. In tale processo, se il cromo trivalente presente nel materiale subisce un’ossidazione, può trasformarsi in cromo esavalente, una sostanza tossica, nociva sia per i consumatori sia per i lavoratori. 

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Naturalmente, il grado di tossicità dipende dalle modalità di esposizione a quest’ultimo: diverso è se la sostanza viene ingerita, assorbita dalla pelle o inalata. Di certo, il cromo esavalente è causa di dermatiti allergiche da contatto e non è un caso che l’allergia da contatto al cromo sia la terza più comune forma di allergia ai metalli dopo il nickel e il cobalto, e colpisce l’1-3% circa della popolazione generale adulta.

Cromo esavalente: normativa e limiti di legge

Per tutti questi motivi, l’Unione Europea ha stabilito, a decorrere dall’1 maggio 2015, una soglia limite per il cromo esavalente presente negli articoli in cuoio o con parti in cuoio pari a 3 mg/kg (0,0003% in peso). Tale normativa non si applica solo alle calzature ma anche a una vasta gamma di prodotti in cuoio che entrano in contatto con la pelle come attrezzature sportive, fodere di sedili, volanti e leve del cambio nelle autovetture, articoli di arredamento, cinturini di orologi e tracolle di borse. In questo modo, chiunque entri in contatto con la pelle conciata (e, dunque, trattata con cromo esavalente) è messo al riparo da eventuali rischi alla salute. 

Noi di Italianapellami ci riforniamo solo presso aziende a norma ed effettuiamo ulteriori test del cromo presso il nostro laboratorio, dove archiviamo e conserviamo tutti i test.

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